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La consulenza tecnica d'ufficio

Dottoressa Cafarelli


Attualmente, secondo le casistiche, una coppia coniugata su tre si separa. Quando una coppia si separa, la separazione può essere di due tipi, consensuale o giudiziaria, cioè nel primo caso gli “ex” coniugi trovano un accordo per conto proprio, mentre nel secondo non riescono e così emerge dalle carte processuali e altro che vi è una certa conflittualità. In questo secondo caso rientrano in ciò che si chiama contenzioso e il giudice può avvalersi dell’ausilio di una Consulenza o Perizia, cioè di una lunga relazione tecnica, svolta da un Perito d’Ufficio. Talvolta può essere uno dei due avvocati a farne richiesta o per recuperare posizioni negative del suo assistito o per dimostrare l’inidoneità, in generale, dell’altro. Non sempre il giudice acconsente all’ausilio di una CTU, come non sempre accoglie in toto le indicazioni del Consulente , ma ciò avviene spesso.

In ambito peritale si possono trovare richieste anche nel penale ovviamente o da privati che hanno bisogno di accertare aspetti medico legali se sono coinvolti in cause di lavoro o altro. Può essere richiesta da altri attori istituzionali come maestre e o assistenti sociali, se per esempio vi è un caso di sospetto abuso e così via. Se si incomincia una relazione tecnica cioè fatta da un esperto di quella materia è facile che si nominino dei consulenti di parte per assistito. Il ruolo del consulente di parte è presiedere agli incontri, in genere almeno tre, verbalizzare e controllare che sia la forma che il contenuto metodologicamente scelti dal perito d’ufficio, siano congrui . Anche comunque consigliare l’assistito. I quesiti che vengono posti al CTU sono sovente inerenti al regime d’affido e frequentazione del genitore non affidatario, oppure alla presunta o meno idoneità e/o decadenza della potestà. Ci sono comunque tanti altri aspetti relativi ai minori e agli adulti in genere. Capita che il CTU si avvalga a sua volta di uno psicodiagnostica per la somministrazione di alcuni reattivi. La relazione finale, cioè la perizia viene consegnata dopo 60 o 90 giorni, contiene tutti gli elementi suddetti. Può essere più o meno estesa anche al ramo parentale allargato, alla scuola se ci fossero dei bambini coinvolti, e così via. Nel corso della perizia vi è una stasi dell’attività giudiziaria in attesa del parere del tecnico.

Ma chi è il consulente tecnico? È un esperto di quella materia, che viene giudicato idoneo da una commissione di giudici e di esperti che ne visionano tutti i titoli e pubblicazioni, ma che controllano anche e valutano gli anni di esperienza e verificano che ci sia già un'attività privata sul campo, cioè esperienza e professionalità. Ovviamente i candidati debbono essere laureati avere una specialità post-lauream ed essere degli esperti nelle varie materie, pedagogia, psicologia, psichiatria... I periti comunque vi sono in tutti i rami, dall’architettura all’ingegneria ad altro. Quando non si hanno le possibilità finanziarie ci si può avvalere del gratuito patrocinio. Per chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni mi può contattare al 348 2458737



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