Vediamo un po' di lessico
Il disturbo bipolare secondo il manuale diagnostico dei disturbi psichiatrici più in uso a livello mondiale rientra nel novero dei disturbi che si caratterizzano per le gravi variazioni dell'umore anche con differenze temporali di sei mesi in sei mesi.
Si può passare per chi ne soffre cioè da uno stato di grande euforia, maniacalita', eccitazione a uno di tristezza, astenia.
Si definisce di tipo 1 quando sussiste anche un solo episodio in esordio maniacale o altrimenti di secondo tipo.
Poi quindi il disturbo di secondo tipo o misto.
Gli stati d animo positivo e negativo, per semplificare, si alternano ciclicamente.
Il disturbo ossessivo compulsivo come già lo si evince dalla definizione e un disturbo molto diffuso in carie fasce d'età caratterizzato dalla forte presenza di pensieri ossessivi e comportamenti ritualistici.
Per usare comunque linguaggio semplice comprensibile anche per chi non è psicologo o psicoterapeuta.
Nel caso della disturbo bipolare circa l'insorgenza della malattia nei primi studi si attribuiva ad una serie di fattori stressanti ma attualmente gli studi si stanno orientando all'osservazione di determinanti biologiche più che psicologiche individuali e o familiari.
Addirittura gli studi recenti osservano la fisiologia fine di alcuni potenziali evocati e si basano sulla osservazione della psicofisiologia del cervello.
È diffusa nel panorama odierno la tendenza a rifarsi a cure psicofarmacologiche e psichiatriche ma.. conviene comunque in una fase trattabile cioè dopo un adeguata cura farmacologica, preparare la famiglia a gestire una situazione così delicata e optare per un metodo integrato di psicoterapia attivita fisica e psichiatria e farmaci.
Il metodo integrato si è visto in America raggiungere la guarigione quasi nella totalità dei casi la guarigione totale o compensata.
Certo non in pochi incontri.
Consiste innanzitutto, nella considerazione di un qualunque disagio come espressione sia degli aspetti neurologici ma anche psicologici e relazionali.
Pertanto si avvale dell'opera sia dello psichiatra che dello psicologo.
Tutti riprendono più omino la giusta funzionalità psichica e fisica, un'attività lavorativa , e sentimentale ma quest'ultima sfera di recupero richiede più mesi dall'inizio del trattamento.
In particolare la psicoterapia fatta in maniera assidua insieme poi ad una moderata attività fisica ma costante è già molto efficace e risolutiva.
Ciò accade perché tutti noi tendiamo a ripetere i soliti equilibri se lasciati soli, mentre avvalersi di una figura che ti fa da traino almeno una volta a settimana fa pendere l'ago della bilancia nella direzione opposta.
Dopo un tempo ragionevole arrivano i risultati e poi da lì si consolida un circolo virtuoso.
Se avverti quindi un problema, un’ansia cerca uno specialista regolarmente registrato anche in una zona vicino a te.
Vedrai diminuire l'ansia piano piano nel tempo.
Presso lo studio di psicologia e psicoterapia di via Merulana a Roma applichiamo questo iter " mondiale " di cura, dopo un primo esame della cartella clinica e almeno un paio di colloqui si concorda il percorso fattibile con la persona.
Vi vedrete tornare ad un livello di funzionalità psicologica e comportamentale
Chi è il narcisista?
Se ne parla molto in psicopatologia clinica in quanto è un soggetto portato al tradimento, non in senso solo sessuale ma anche di fiducia, rispetto, incoerenza nella coppia.
Molte donne o uomini in terapia lo riportano come un serio problema che gli affligge nella coppia.
Il narcisista stimola nella vittima una sentimento di dipendenza affettiva, dissonanza cognitiva e scarsa autostima.
La ferita narcisistica non perdona, parte da un chiodo rovente nell’identità e talvolta erotizzato non ne vuol sapere, tutto è dovuto, io sono più grande; grandiosità e infinita paura del giudizio.
Tutto è un attacco.
È falso.
In realtà è lui l’inferiore o meglio il limitato.
Quando la sua vittima lo scopre in genere finisce la relazione.
Nulla gli è dovuto, e così fingerà, in un copione che ripete all’infinito con centinaia di inconsapevoli vittime, una chiusura a suo vantaggio.
Se il narcisista chiede scusa te le deve far pagare perché questo vuol dire per lui la perdita del’identità, morte.
Una rabbia cosi estesa è archetipica, non la cambi ( da Mauro Scardovelli) .
Secondo il manuale dei disturbi psichiatrici DSM-V, il disturbo narcisistico di personalità (spesso sottovalutato in psicoterapia e non facilmente trattabile, solo in terapia di gruppo affidando compiti grandiosi), è un disturbo caratterizzato da un senso appunto di grandiosità pervasiva e da altri parametri che andiamo ad elencare.
Le caratteristiche principali riportate sono l’assoluta mancanza di empatia nella coppia, per cui il narcisista uomo o donna che sia, non riesce a soddisfare, né a capire le richieste affettive del partner avendone un vissuto quasi di obbligo, inidoneo, di ubbidienza.
Spesso lamentano di sentirsi in gabbia proprio perché sperimentano l’impotenza per l’eccessiva paura del giudizio che per loro è ATTACCO.
Al meglio le minimizza o ridicolizza.
Anche un genitore può voler schiacciare il figlio e umiliarlo così da non compromettere l’immagine di se stesso già in realtà distrutta sin da bambino.
Un'altra caratteristica importante che smaschera il narcisista come persona ”disturbata”, è che siamo di fronte ad un soggetto che tende a mascherare appunto le sue vere emozioni, in preda ad una rabbia eccessiva verso qualunque minima critica, al punto da finire col vivere i rapporti interpersonali solo per un suo utilitarismo, facendoli naufragare velocemente.
Una rabbia dicevamo e un disprezzo verso tutti.
Il narcisita agisce forti critiche sugli altri.
L’etica millantata nella fase del corteggiamento è inesistente nelle fasi successive.
Addirittura può proporre il matrimonio ma non lo farà mai o solo per facciata.
L’atto sessuale è di tipo seduttorio, cioè non è seduttivo: il narcisista cerca nell’altro l’approvvigionamento e il compiacimento di se stesso, con un bisogno di nuovi stimoli crescente; non vuole valorizzare la compagna/o.
Per questo si parla di preda madre o prescelta.
In genere a tutti sembra che sia una gradevole persona proprio perchè negli anni è un individuo che ha vissuto e sperimentato strategie basate sull’apparire, prese da altre esperienze o persone e ricopiate falsamente per ottenere solo l’apprezzamento sociale.
Un narcisista covert tenderà a parlare in terza persona, non esprimerà mai pensieri diretti sull’argomento proposto, eviterà soprattutto il dialogo.
Non è facile sin da subito individuare un disturbo così, per fortuna soffre di questa psicopatologia solo l’8% della popolazione.
Ci sono degli aspetti pratici a cui si potrebbe prestare attenzione per individuarne un paziente di questo tipo clinicamente ad esempio una persona evitante, presa da se stessa allo stremo, sin dall’uso dei social: per esempio non compare mai in primo piano ma sempre dietro le quinte, con diverse mail, account, social e poi insieme ad altri nominativi e cosi via.
Si compiace di futilità varie e insegue obiettivi grandiosi ovviamente invano sentendosi di gran lunga superiore a tutti.
Quando i progetti riguardano se stessi egoisticamente e sono idealizzati può subentrare il rischio di rovinare quelle reali situazione di vita che capitano.
Tende inoltre il covert alle bugie BIANCHE, anche minime avendo sempre una logica giustificazione. Insomma non è altruista, non si assume mai responsabilità, è sempre vago.
Se ti da tanto inizialmente in un rapporto è solo perché vuole qualcosa in cambio, crede che tutto gli sia dovuto.
Se non ottiene quello che pretende di imporre, tende a scartare la VITTIMA.
Ha una facciata B a fronte della facciata A.
Ecco perché il narcisista tradisce non necessariamente a livello sessuale ma anche nella fiducia, nell’impegno che non si assumerà mai, a livello economico anche.
Le fasi di una relazione col narcisita sono tre:
1) Il love bombing in cui fa corteggiamenti estremi con propositi estremi e sembra autentico, si mostra pieno di principi etici e dice di volersi assumere grandi impegni.
Fa credere alla vittima di apprezzarla, venerarla come una dea ma ben presto si scoprirà che era tutta una recita per conquistarla.
Una volta sicuro della conquista scatta la fase 2) ghosting.
Stante la noia che ne segue della conquista iniziano una serie di pesanti critiche e svalutazioni laddove prima c’erano attenzioni e apprezzamenti, proprio per disimpegnarsi e mettersi a fare altro di più divertente.
Questo modo di agire in se e per se non è patologico ma il guaio è che il narcisista addossa alla preda le meritate cause di tanto sdegno.
Si convince di ciò che gli conviene, psicologicamente non ragione con il cuore ma solo con l’Ego.
Ciò demolisce l’autostima della povera preda, che va in uno stato di confusione cognitiva, un attimo cioè ti ama e un attimo dopo ti attribuisce colpe sul nulla.
In questa seconda fase dunque scatta prevalentemente il tradimento cioè la ricerca di stimoli divertenti, nuovi come suddetto.
Il tradimento viene pianificato anche precedentemente, ma nascosto.
Viene minata l’autostima del partner con un raffinato gioco di manipolazioni e violenze verbali per coprire le proprie mancanze.
Talvolta, si può arrivare a un vero e proprio maltrattamento.
Insomma, la migliore difesa per lui o lei è l’attacco!
In genere una persona normalmente empatica che si accorge dell’accaduto dovrebbe provare a chiudere il rapporto non a chiedere spiegazioni inutilmente!
La strategia del narcisista è proprio quella di provocare liti con piccoli fastidiosi inneschi per giungere alla terza ed ultima fase: lo scarto.
Nello scarto tutto quello che gli avevi confessato te lo userà contro per umiliarti.
Dunque l’unica vittoria e non partecipare al gioco perverso o TOSSICO.
Nello scarto, il narcisista agisce comportamenti PUNITIVI o di cucù.
Cioè addossa alla vittima le cause dello scarto, facendola sentire addirittura indegna, matta, petulante, magari la cancella dai social non la porta più con se, la tradisce come dicevamo anche con impegni di lavoro o interessi laddove prima si era fatto vedere preso e amante della sua compagnia.
Nella terza fase appaiono anche i cucù, l’orbiting, ossia comparizioni occasionali per far credere un interesse alla poveretta o poveretto, esercitando una pressione psicologica atta solo a svilirla ancora di più, per poi scartala nuovamente, facendole credere un interesse, proprio e solo per vigliaccheria.
Il tradimento e lo scarto talvolta possono essere presenti anche nella fase iniziale di corteggiamento, in quanto per il narcisista le persone sono solo oggetti o addirittura parti di oggetti per raggiungere una finalità.
Le persone infatti sono scelte accuratamente perché devono rispondere alle caratteristiche precise per queste sue finalità manipolatorie.
In conclusione, il povero narcisista demolisce o almeno prova a demolire le sue prede ma come dal mito sarà sempre oppresso dentro dalla sua incapacità di amare, dalla sua logica separativa: io o tu senza giungere mai al noi.
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