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Mindfullness

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“Mindfulness” significa in definitiva portare l’attenzione al momento presente in modo curioso e non giudicante. Mindfulness è quindi un processo che coltiva la capacità di portare attenzione al momento presente. Non essere giudicanti verso se’ stessi o verso gli altri è un’attitudine difficile da coltivare per molte persone.


Gli elementi costitutivi della Mindfulness, che emergono dalle definizioni riportate sopra (consapevolezza e attenzione) evidenziano quale sia la finalità della pratica Mindfulness, e quindi la sua tensione etica: l’obiettivo è quello di eliminare la sofferenza inutile, legata ad emozioni angosciose. “Secondo la tradizione originaria, la pratica della Mindfulness dovrebbe permettere di passare da uno stato di disequilibrio e sofferenza ad uno di maggiore percezione soggettiva di benessere, grazie ad una conoscenza profonda degli stati e dei processi mentali”.
Le origini di ricerca della consapevolezza non possono essere ricondotte ad un contesto geografico e temporale preciso, poiché sono rintracciabili, seppure con nomi diversi, in un lunghissimo iter storico e culturale.


Per raggiungere tale fine, la tradizione buddista ad esempio non raccomanda un cambiamento della realtà esterna, quanto piuttosto un mutamento dell’individuo stesso a livello cognitivo ed emotivo, per correggere gli errori che la mente umana commette di frequente quando non sia stata allenata e disciplinata.


La mindfulness è arrivata poi in Occidente. Sulla base di queste esigenze, la mindfulness si spogliava delle sue connotazioni spirituali e morali, rinunciava ad essere parte di un cammino per l’illuminazione e si definiva come un’attenzione focalizzata, rivolta al momento presente e non giudicante.


I primi lavori clinici risalgono agli anni ‘70 ed erano rivolti a patologie nervose.
Il successo però della mindfulness sta nel suo uso all’interno della terapia cognitiva di questa tecnica per mangiar in maniera consapevole o vivere in generale in maniera serena, affrontare le difficolta della vita quotidiana con un'altra filosofia e mindset. Attualmente viene allargata la sfera all’età evolutiva ad esempio nella cura dell’obesità o dei disturbi da deficit di attenzione e apprendimento. In età adulta anche da ottimi frutti, comprovati come in gravidanza o sulla regolazione del tono dell’umore. Bisogna sottolineare che tale pratica di consapevolezza, per evitare ricadute, andrebbe ripetuta con costanza fino a diventare uno stile dui vita vero e proprio. Stare al presente e focalizzarsi più su aspetti positivi della vita circostante e meno su proiezioni preoccupate di vita futura. Astenersi da enfatizzare emozioni nocive.

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Mindfulness e neuroscienze


Uno dei principi su cui si basa tutto l’apparato concettuale della Mindfulness riguarda l’unione mente/corpo: tale rilevanza è basata ad esempio sulla consapevolezza che il riconoscimento e la descrizione delle sensazioni e delle percezioni del corpo veicolano informazioni riguardo alla sfera cognitivo-emotiva. Non stupisce, quindi, che un ramo della ricerca sia stato espressamente dedicato allo studio dei meccanismi cerebrali che sottendono un orientamento mindful.
È possibile, quindi, ritrovare nella meditazione di Mindfulness un’attivazione contemporanea delle aree cerebrali frontali adibite alle capacità esecutive e di allerta, che inizialmente avrebbero la funzione di indirizzare e sostenere l’attenzione, e in seguito quella di sostenere l’intenzione di proseguire nella consapevolezza al momento presente, attraverso l’influenza sui processi decisionali.


La Mindfulness dunque promuove cambiamenti funzionali nel cervello mediante la neuro plasticità.
Simile alle tecniche di grounding e training autogeno ma differente. Per chi fosse interessato ad approfondire questi temi può seguirmi su youtube o spotify.

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