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Psicoterapia del bambino e dell'adolescente

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Il primo passo è consultare uno studio medico e psicoterapeutico ovviamente per prendere un appuntamento.

 

Se i genitori o il genitore ha già deciso di aiutare il figlio a risolvere un problema o a chiedere aiuto come intenzione di tutela di se stesso, della propria genitorialità e/o del figlio si è sulla strada giusta.

 

Dunque recandosi a studio o anche attraverso la video chiamata si espone il problema e si chiede ad uno specialista, un “consiglio”, una indicazione per un eventuale trattamento.

 

Per procedere in tal senso come in molte situazione di vita che già conosciamo, inizialmente si rilascia e visiona una modulistica ossia il consenso informato, tanto più se si tratta di un minorenne.

Svolti questi primi passi inizia se lo si vuole il processo di diagnosi e cura.

Spesso nel giro di pochi passaggi normalizzanti si può risolvere.

 

Come mai?

Alle volte in sistemi complessi come una famiglia si sono creati dei ruoli per cui basta accorgersene e ribaltare la prospettiva per stare subito meglio!

 

Altre volte ancora sono solo paure dei genitori o insicurezze momentanee del figlio.

 

Se invece dopo i primi incontri emergono delle situazioni di sofferenza che durano da anni e non sono legate ad un singolo evento negativo probabilmente siamo di fronte ad una tendenza alla “psicopatologia” ad esempio autolesionismo, abuso di alcool e quant’altro, in questo caso occorre per il trattamento un tempo maggiore; non eccessivamente lungo tuttavia.

 

Altresì si può ugualmente intervenire con efficacia proprio perchè se si crea una buona fiducia e alleanza terapeutica l’agito di un adulto esperto diverso dal genitore sicuramente è un propulsare del cambiamento.

 

Si noteranno in famiglia piccoli progressi come il cambio di abitudini quotidiane.

 

Bisogna poi sottolineare che il disagio dei giovani purtroppo soprattutto negli ultimi due anni, aggravati da quello che è successo durante la pandemia, si manifesta nelle difficoltà scolastiche, nella preoccupazione negativa eccessiva, giudizi ipercritici verso gli altri e contro se stessi, umore depresso e difficili o inesistenti rapporti con gli altri, ansia paralizzante e invadente.

 

Vediamo ancora attacchi di panico

  • difficoltà nell'accettare il proprio corpo

  • problemi con l’alimentazione

  • autolesionismo

  • ritiro sociale e scolastico e dipendenza dai social in generale

 

Con i bambini il lavoro del terapeuta deve essere ancora più attento e mirato.

 

Si configura con dei canali adatti all’età del minore e all’eventuale deficit motorio, psicologico, di comportamento.

 

Taluni terapeuti svolgono attività di gruppo mirate o terapia occupazionale sino all’ipnosi.

 

Personalmente negli anni ho sperimentato l’efficacia di ogni tipologia di trattamento purché aderisca alla composizione di quello specifico carattere e della compagine familiare o per sostenerla o per modificarla a favore di un benessere personale e collettivo.

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