La valutazione psicodiagnostica
L’esame neuro psicodiagnostico e i test di valutazione psicodiagnostica sono utilizzati in vari ambiti dai più diversi: patente, disturbi di apprendimento, riabilitazione dell’anziano.
Ci sono test che misurano il Q. Intellettivo, la personalità, le abilità e tendenze scolastiche.
​
Ci sono dunque a disposizione svariati test ma la loro somministrazione più o meno semplice deve avvenire a cura di uno psicologo almeno come pure la relazione finale e restituiva.
Sono molto variabili in quanto vengono aggiornati da continui studi.
​
L’esaminatore prima di restituire la valutazione al soggetto nei diversi contesti comunque procede precedentemente ad integrare i dati rilevati con quelli dell’osservazione, dello studio della cartella clinica, del colloquio.
Se si tratta di un minore i dati vengono esaminati anche dal colloquio con la famiglie o con le figure significative.
La valutazione finale che ne deriva può essere quantitativa pensiamo ad un test di memoria o qualitativa pensiamo al MMPY utilizzato prima di diversi colloqui lavorativi, adozione e così via.
​
Nel bambino si effettua poi dai 3 ai 5 anni la valutazione neuro psicomotoria.
In base allo stadio evolutivo e alla eventuale sindrome si valutano lo schema corporea, le abilità intellettive, relazionali, la postura e deambulazione.
Individuando in ogni soggetto poi i punti di forze ed i limiti è possibile schedulare un trattamento e se concordato si possono stimolare per un miglioramento alcune aree.
In genere ciò è valido per il linguaggio, la memoria, l’apprendimento ed i comportamenti disfunzionali.